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“L’andar per colline”

 tratta dalla relazione generale a cura arch. Zerbo allegata al progetto presentato in regione nel 2002

 

In un contesto montano i sentieri fanno parte dell’immaginario collettivo, conducono ad una vetta, accompagnano lungo i fondovalle i torrenti, hanno percorsi lunghi modulati dalla collina alla montagna in una varietà di paesaggi e situazioni che li rendono unici; ci sono zone delle Alpi dove il turismo escursionistico rappresenta nella stagione estiva oltre la metà del motivo di presenza degli ospiti nelle località turistiche.

Un’ indagine relativa al 1992-1993 condotta dalla SAT, ha stimato in circa 4 milioni i passaggi estivi di escursionisti su sentieri e rifugi della provincia di Trento: un dato impressionante che dimostra l’importanza dell’impegno nel settore della sentieristica.1

 

 

In un contesto collinare i sentieri sono quasi sconosciuti, nascosti, resti di un antico rapporto tra l’uomo e la natura, non sono più facilmente individuabili sul territorio e all’oggi i più sono dimenticati.

Occorre “riscoprire” il sistema dei sentieri nelle colline, un andar per colline che si affianchi all’ormai consolidato andar per monti.

 

 

Un tempo i sentieri erano le vene pulsanti essenziali alla conduzione dei fondi, si insinuavano nei boschi, collegavano centri abitati, ma col tempo sono state abbandonati e dimenticati.

In 60 anni l’affermarsi dell’automobile e la realizzazione di vie di transito più veloci, l’abbandono delle campagne, hanno fatto sì che gli abitanti abbiano tralasciato i sentieri e con essi hanno perso la competenza sul loro ambiente, distaccandosi sempre più dal territorio.

 

Recuperare i sentieri diventa un impegno morale, il sentiero fa parte della memoria storica del territorio ed in quanto tale occorre tutelarlo e tramandarlo anche in un contesto puramente collinare.

 

Rispetto a quelli montani i sentieri di collina richiedono un duplice sforzo, funzionale e realizzativo da un lato e motivazionale dall’altro: il recupero di un sentiero non può essere un fatto isolato, ma deve essere d inglobato in un sistema a largo raggio.

 

Il sentiero collinare non vive di vita propria come quelli montani, spesso ha una tratta breve, da solo non giustifica alcun intervento mirato, se non relativo all’immediato contesto limitrofo, ma collegato ed integrato ad un sistema più organico e complesso ove concorrono vari fattori, il sentiero può partecipare alla promozione del territorio piemontese, in particolare dell’alto Monferrato, e restituire il territorio ai suoi abitanti

Il sentiero collinare si propone come risorsa turistica di qualità in grado di aumentare la competitività territoriale di queste zone.

 

Il recupero del sistema dei sentieri collinari, attualmente abbandonati e dimenticati, è un ulteriore passo verso la promozione dell’immagine del Piemonte, è creare una sinergia tra tutte le potenzialità del territorio e condurle ad un contatto più diretto con i suoi abitanti e con i turisti.

 

In questi contesti collinari ed agrari ogni centro abitato ogni casa sono circondati dal verde, naturale ed agricolo, ma gli abitanti non hanno modo di usufruirne poiché non esistono sul territorio strutture che permettano la fruizione di aree verdi; per assurdo ha più possibilità di andare nel verde un cittadino che vada in un parco urbano , che un abitante di queste zone.

 

Il pensare un sistema di sentieri ed il recupero di parte di essi, vuole riportare la fruizione del verde agli abitanti, il verde, il paesaggio non restano solo risorse da guardare, ma da fruire attivamente.

 

Il sentiero diventa strumento per conoscere e recuperere il territorio.

Per questo ogni intervento è inserito in un complesso di percorsi, anche di altra natura , strade interpoderali, strade comunali a basso traffico veicolare, che insieme compartecipano alla creazione di un itinerario che porta a luoghi paesaggisticamente di pregio, a zone interessanti dal punto enogastronomico, a luoghi ricchi di storia e di tradizioni, a posti ove è possibile praticare sport ad aria aperta in contesti ambientali di qualità, esempi dei pregi del territorio dell’alto Monferrato.

 

L’obiettivo finale è quello di inserire ogni intervento proposto in un sistema organico di vie dedicate ad una circolazione pedonale sul territorio in grado di connettere le popolazioni con le risorse del territorio di tipo naturalistico, architettonico storico sportivo ed enogastronomico.

 

 

 

Gli assunti che stanno alla base di una tale impostazione sono i seguenti;

- il territorio è una risorsa da potenziare;

- il recupero dei sentieri, garantire una buona qualità al fruitore (abitante o turista), è un tassello per la tutela e la conoscenza del territorio;

- il paesaggio, il territorio naturale, le tradizioni storiche sono beni da mettere a frutto che inducono positive ripercussioni anche dal punto di vista sociale ed economico;

- la manutenzione ed il ripristino del territorio sono passi importanti verso la valorizzazione di tutte le attività che si integrano su di esso;

- ogni intervento deve rispondere ad esigenze di tipo ambientale, sociale ed economiche di base per tutti i membri di una comunità, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze (sviluppo sostenibile).

1 CAI, Sentieri, segnaletica e manutenzione, Quaderno di istruzioni ed informazioni n.1, 1998

 

 

INTERVENTI PREVISTI su comuni di Castelnuovo Bormida, Orsara Bormida, Trisobbio.

 

- manutenzione straordinaria, miglioramento o adeguamento di sentieri esistenti

- realizzazione di aree attrezzate di sosta o punti panoramici

- approntamento segnaletica

 

totale opere 69.000+iva

 

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